00 30/07/2007 12:50
Un onorevole dell'Udc pizzicato con due squillo (una delle quali collassata per overdose). Dà le dimissioni dal partito, ma non dal Parlamento. «Non perché uno fa politica deve essere sottoposto a un moralismo eccessivo», dice. Giusto?

COS'È ACCADUTO
La sera di venerdì 27 nell'Hotel Flora di via Veneto, quello dove Marcello Mastroianni andava a prendere Anita Ekberg ai tempi delle riprese de La Dolce Vita, una donna si sente male. Le cure prestatele dal personale non sono sufficienti, così viene chiamato il 118. La ragazza in questione è una squillo, che insieme a una collega si trovava lì in compagnia di un uomo. Portata all'ospedale si riprende in fretta: forse la causa del malore è qualche striscia di coca di troppo e l'alcol. Tutto "normale", non fosse che la giovane parla di qualcuno che l'avrebbe costretta ad assumere qualcosa. Scattano le indagini. Alla fine la ragazza spiega nessuno l'ha costretta a fare niente, anzi, il suo cliente ha pagato il dovuto per quella notte di follie. Nessun reato e nessuna denuncia, ma ormai è saltato fuori che la camera è stata pagata da un parlamentare. Scatta la caccia al nome.

Il parlamentare risulterà poi essere Cosimo Mele (ricordato per le sue dichiarazioni sulla necessità di difendere «la nostra identità cristiana che ha offerto le dimissioni al segretario di partito per evitare «inutili speculazioni di carattere politico» ai danni del suo partito. E dopo aver dichiarato che lui di droga non ne ha vista l'ombra, chiede pubblicamente scusa a moglie e figli per quella che definisce «un'avventuretta di una sera, una cosa strana e insolita», perché lui non sapeva nemmeno che quella signora presentatagli da amici facesse quel tipo di prestazioni. «Non posso non essere un buon padre, un buon marito solo perché dopo cinque, sei giorni fuori casa capita un'occasione... I politici sono persone con tutte le loro manchevolezze umane. Non perché uno fa politica deve essere sottoposto a un moralismo eccessivo… Sono stato sfigato: se la ragazza non si fosse sentita male non sarebbe successo nulla». Tutto ciò per dire che le dimissioni da deputato non ci saranno.

Del resto un cameriere aveva dichiarato nei giorni scorsi a un noto quotidiano: «Ne vediamo di belle, ma non chiedetemi nulla». Nel frattempo, in attesa che il segretario Lorenzo Cesa prenda una decisione, in casa Udc c'è chi ha già le idee chiare sul da farsi. È l'On. Ronconi, secondo il quale Mele dovrebbe non solo uscire dal partito ma anche dimettersi come deputato, perché «politicamente non ha scusanti… il partito, non dimentichiamolo, è fatto di cattolici democratici sempre a difesa della famiglia e contro ogni droga. Sulla vicenda non si puo che essere inflessibili».
(fonte Libero News)

Voi cosa ne pensate?




F. [SM=x770061]
"Audentes fortuna iuvat"