Un saluto a Biagi, perdiamo un GIORNALISTA vero..

Mi sembra doveroso un omaggio ad un vero giornalista, proprio in questi tempi in cui di giornalisti veri ce ne sono pochi..

Se n’è andato Enzo Biagi. Temo che ora lo ricorderanno con pubblica commozione anche coloro che l’hanno cacciato e dileggiato. Pure i servi lo chiameranno maestro. Il buon giornalista, come il buon magistrato, è sempre quello morto. Pubblico come pro-memoria il testo letto da Enzo Biagi durante l’ultima puntata de “Il Fatto”, il giorno dell’editto bulgaro.

18 aprile 2002

“Cari telespettatori, questa potrebbe essere l’ultima puntata de ‘Il Fatto’. Dopo 814 trasmissioni non è il caso di commemorarci. Eventualmente è meglio essere cacciati per aver detto qualche verità che restare a prezzo di certi patteggiamenti. Signor Presidente Berlusconi non tocca a lei licenziarmi. Penso che qualcuno mi accuserà di un uso personale del mio programma che, del resto, faccio da anni, ma per raccontare una storia che va al di là della mia trascurabile persona e che coinvolge un problema fondamentale: quello della libertà di espressione. Non è un gran giorno per l’Italia: per quello che succede in casa e per quello che si dice fuori. A Milano, lo sapete, un piccolo aereo da turismo è andato a sbattere contro il Pirellone, orgoglio dell’architettura italiana e uno dei simboli della città. E il pensiero corre subito alle Torri di New York. Disgrazia.
Ma c’è, anche, chi all’estero parla di crimine. Da Sofia il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi non trova di meglio che segnalare tre biechi individui, in ordine alfabetico: Biagi, Luttazzi, Santoro, che, cito tra virgolette: “hanno fatto un uso bieco della televisione pubblica - pagata con i soldi di tutti - criminoso. Credo che sia preciso dovere della nuova dirigenza Rai di non permettere più che questo avvenga’. Chiuse virgolette. Quale sarebbe il reato? Stupro, assassinio, rapina, furto, incitamento alla delinquenza, falso e diffamazione? Denunci. Poi il Presidente Berlusconi, siccome non prevede nei tre biechi personaggi pentimento o redenzione, pur non avendo niente di personale, lascerebbe intendere, se interpretiamo bene, che dovrebbero togliere il disturbo.
Signor Presidente Berlusconi, dia disposizione di procedere, perché la mia età e il senso di rispetto che ho per me stesso mi vietano di adeguarmi ai suoi desideri. Sono ancora convinto che in questa nostra Repubblica ci sia spazio per la libertà di stampa. Ci sia perfino in questa azienda che, essendo proprio di tutti, come lei dice, vorrà sentire tutte le opinioni. Perché questo, signor Presidente, è il principio della democrazia. Sta scritto, dia una occhiata, nella Costituzione. In America, ne avrà sentito parlare, Richard Nixon dovette lasciare la Casa Bianca per una operazione chiamata Watergate, condotta da giovani cronisti alle dipendenze di quel grande e libero editore che era la signora Katharine Graham, proprietaria della Washington Post. Questa, tra l’altro, viene presentata come la tv di Stato, anche se qualcuno tende a farla di Governo, ma è il pubblico che giudica. Nove volte su dieci, controllare, ‘Il Fatto’ è la trasmissione più vista della Rai. Lavoro qui dal 1961 e sono affezionato a questa azienda. Ed è la prima volta che un Presidente del Consiglio decide il palinsesto, cioè i programmi, e chiede che due giornalisti, Biagi e Santoro, dovrebbero entrare nella categoria dei disoccupati. L’idea poi di cacciare il comico Luttazzi è più da impresario, quale lei è del resto, che da statista”.

Enzo Biagi

Porteremo sempre il ricordo di questo grande gionalista nei nostri cuori

sicuramente divergente rispetto alle mie idee politiche..oltre ad aver fatto da ruffiano a gente tipo Montanelli e Bocca.
Tuttavia era una persona preparata..l'ho rispettato per questo.
Pace all'anima sua.

un Grande!

F.

Anche a me è dispiaciuto tanto...Una grande persona, in tutti i sensi...

Nonostante condivida il pensiero di Jgor, penso sia comunque stato un grande giornalista, probabilmente uno dei migliori contemporanei. Grande classe. Riposi in pace

Dire che ha fatto il lecchino a Montanelli mi sembra troppo, visto anche che era agli antipodi come idee politiche..

Ha sempre fatto il suo mestiere senza ipocrisia e senza rendere conto a nessuno...
In piu' venne "cecchinato" dall'EDITTO BULGARO che Berlusconi, potra' rigirarla come gli pare ma è cosi', diede un OUT-OUT per lui,Santoro e Luttazzi(3 modi diversi di fare televisione ma stranamente racchiusi in un unico polverone) che lo allontano defitivamente dalla televisione...
Un uomo semplice che raccontava le sue idee in modo semplice e raccontava la vita italiana con una semplicita' disarmante..

+Tiberius+, 09/11/2007 9.21:

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Dire che ha fatto il lecchino a Montanelli mi sembra troppo, visto anche che era agli antipodi come idee politiche..

Ha sempre fatto il suo mestiere senza ipocrisia e senza rendere conto a nessuno...
In piu' venne "cecchinato" dall'EDITTO BULGARO che Berlusconi, potra' rigirarla come gli pare ma è cosi', diede un OUT-OUT per lui,Santoro e Luttazzi(3 modi diversi di fare televisione ma stranamente racchiusi in un unico polverone) che lo allontano defitivamente dalla televisione...
Un uomo semplice che raccontava le sue idee in modo semplice e raccontava la vita italiana con una semplicita' disarmante..

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Veramente Montanelli era un semplice traditore..Si poteva mettere a braccetto con Ciano!!
Basti pensare la sua connessione con il partito anarchico spagnolo..Non ha mai avuto ideali..Biagi lo fece entrare alla RAI raccomandandolo fortemente.

jgor, 09/11/2007 10.03:

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Veramente Montanelli era un semplice traditore..Si poteva mettere a braccetto con Ciano!!
Basti pensare la sua connessione con il partito anarchico spagnolo..Non ha mai avuto ideali..Biagi lo fece entrare alla RAI raccomandandolo fortemente.

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Quello era un problema suo..qui si parla di Biagi... che non ha mai "leccato" nessuno..ma essendo gionalista conosceva bene Montanelli...ma spesso le loro idee erano mooolto divergenti...

+Tiberius+, 09/11/2007 10.08:

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Quello era un problema suo..qui si parla di Biagi... che non ha mai "leccato" nessuno..ma essendo gionalista conosceva bene Montanelli...ma spesso le loro idee erano mooolto divergenti...

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infatti fondarono insieme IL GIORNALE..e parliamo degli anni 70..mica nell'immediato dopoguerra.
Si sono parati il culo a vicenda..

jgor, 09/11/2007 10.25:

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infatti fondarono insieme IL GIORNALE..e parliamo degli anni 70..mica nell'immediato dopoguerra.
Si sono parati il culo a vicenda..

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Biagi il Giornale non lo fondò, su questo non ci piove!

Il Giornale nacque a causa della mancata condivisione da parte del giornalista toscano Indro Montanelli della nuova linea politica editoriale assunta dal Corriere della Sera, di cui era una delle firme più importanti, che sotto la direzione di Piero Ottone e col beneplacito dell'allora proprietà Crespi, assunse un orientamento più progressista. Questa linea non fu condivisa da diversi altri giornalisti del Corriere che scelsero di seguire Montanelli, a cui si aggiunsero altri intellettuali che ricercavano un nuovo spazio espressivo di tendenza laica liberale, che non fosse dominato da quella che il fondatore del nuovo quotidiano definiva "cultura radical-chic". Fra quanti fondarono Il Giornale assieme a Montanelli si possono menzionare: Enzo Bettiza, Egisto Corradi, Cesare Zappulli, Mario Cervi, Guido Piovene, Gianni Granzotto, Gianfranco Piazzesi, Livio Caputo, Raymond Aron, Eugène Ionesco, Jean François Revel, Frane Barbieri, François Fejto, Egidio Sterpa, Paolo Cattaneo.

jgor, 09/11/2007 10.03:

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Veramente Montanelli era un semplice traditore..Si poteva mettere a braccetto con Ciano!!
Basti pensare la sua connessione con il partito anarchico spagnolo..Non ha mai avuto ideali..Biagi lo fece entrare alla RAI raccomandandolo fortemente.

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Camerata rassegnati, siamo nel 2000!
un ci pinsari chiù!

Della serie, di sparar cazzate non si finisce mai...

Allo speciale TV7 , su Raiuno ieri notte, Silvio Berlusconi è riuscito di nuovo ad infangare la memoria di Enzo Biagi, mistificando la realtà storica di come lui avesse chiesto con “l’editto bulgaro” ai vertici RAI di metterlo alla porta cosa che il suo fedele amico Saccà, allora Direttore generale si affrettò ad eseguire, cercando di accreditare la “favola revisionista” che, invece sarebbe andata diversamente. Lui si era solo lamentato “dell’uso criminoso che Biagi e gli altri facevano della TV pubblica”, non solo ma poi si sarebbe dato tanto da fare perché rientrasse. E invece Biagi fece di tutto per contrariarlo e preferì prendersi “tanti soldi”!

Io sono veramente nauseato..