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Di nuovo vergine, col bisturi

Ultimo Aggiornamento: 30/04/2007 06:19
27/04/2007 00:03
 
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Io penso una cosa: poniamo una donna che ha perso la verginità a causa di un abuso. Poniamo che costei si faccia ricostruire l'imene. Poniamo che dopo qualche tempo abbia il suo primo rapporto sessuale dopo la ricostruzione dell'imene. Ecco, io penso che ci siano probabilità non trascurabili che il dolore associato alla lacerazione del nuovo imene e la "forzatura" necessaria per poter causare la lacerazione dell'imene stesso rievochino il momento della passata violenza, facendo rivivere una secondo (o ennesima..) volta l'abuso subito. Non so se questo alla fine possa portare vantaggi, ma non credo. n ogni caso rivivere in questo modo l'esperienza di certo non la renderebbe latente. E' interessante la disputa, ma i rischi (secondo me) di fare "più danno che altro" ci sono e pertanto sono da tenere in considerazione.
lola
27/04/2007 00:17
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: .silvieta. 26/04/2007 21.22
nn c'è nessun giudizio spicciolo..e nessuna negazione di libertà....
Piuttosto mi sembra spicciolo il tuo giudizio dato come se fossi TU ad essere una donna, psicologa e violentata...cosa che credo tu nn sia....
Cmq....ipotetico psicologo...in ke modo valuteresti possibile un suo recupero attraverso quest'operazione....??
visto ke dai tanto per scontato che uno psicologo PUO....mi sapresti per caso(anche chiedendo al tuo amico psicologo) spiegarmi (o farmi spiegare) i meccanismi per la risoluzione dii questo trauma?....no perkè conosco un'amica che ha girato troppi psicologi....e il suo trauma è stato reso latente, ma nn è scomparso ...e TUTTI le hanno detto la stessa cosa e cioè che il trauma farà sempre parte della sua vita... e che nn può e nn deve dimenticarlo, ma il lavoro dello psicologo dovrebbe essere quello di far si che la paziente impari a "convivere"...cn il trauma...
Può sembrare strano, ma credetemi l'ho vissuta moolto da vicino la storia di questa ragazza [SM=g27825] [SM=g27820]:

[Modificato da .silvieta. 26/04/2007 21.25]





Silvia,leggi i post precedenti:ho già scritto prima che la latenza è il miglior risultato che si possa ottenere;essa è proprio l'assopimento e la convivenza con il trauma che porta il soggetto a non farsi più condizionare da esso.Non esiste cura definitiva nei confronti di un disturbo mentale.
La ricostruzione dell'imene POTREBBE(ho scritto potrebbe,non SICURAMENTE PUO')attenuare il disturbo dato dall'IDEA della perdita di qualcosa!è ovvio che non cancella la violenza subita,ma se l'operazione in questione può aiutare a superarla,perchè no?(ripeto:ho scritto PUO'aiutare a superarla,non"SICURAMENTE GLIE LA FARA' SUPERARE")Come fate ad escludere la possibile terapeuticità di quest'intervento?ci sono casi e casi...magari per Tizia,a causa della"forma"che ha assunto il suo trauma,può risultare inutile,per Caia no...Ogni caso va valutato singolarmente.Ma chi siete voi per sentenziare roba del tipo"E'ASSURDO"?se può essere utile,non è AFFATTO assurdo!!!!E proprio perchè non sono e non potrò mai essere nei panni di una ragazza violentata non mi permetto di sparare affermazioni su ciò che è "IMPOSSIBILE" per il loro bene;se è per il loro bene,tutto è giusto,tutto è possibile e nulla è assurdo o impensabile(sempre che non si leda agli altri ovviamente)
Per quanto riguarda il giudizio spicciolo,beh....se non è il vostro caso....con tutti i vostri assolutismi del tipo"è assurdo"..."è davvero troppo"....."ma guarda dove siamo arrivati"...."sono assolutamente contraria"!
Finiamola ed apriamo la mente!


F. [SM=x770061]



PS:vi voglio bene lo stesso [SM=g27838] [SM=g27822]
"Audentes fortuna iuvat"
27/04/2007 00:20
 
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Re:

Scritto da: -lolita- 27/04/2007 0.03
Io penso una cosa: poniamo una donna che ha perso la verginità a causa di un abuso. Poniamo che costei si faccia ricostruire l'imene. Poniamo che dopo qualche tempo abbia il suo primo rapporto sessuale dopo la ricostruzione dell'imene. Ecco, io penso che ci siano probabilità non trascurabili che il dolore associato alla lacerazione del nuovo imene e la "forzatura" necessaria per poter causare la lacerazione dell'imene stesso rievochino il momento della passata violenza, facendo rivivere una secondo (o ennesima..) volta l'abuso subito. Non so se questo alla fine possa portare vantaggi, ma non credo. n ogni caso rivivere in questo modo l'esperienza di certo non la renderebbe latente. E' interessante la disputa, ma i rischi (secondo me) di fare "più danno che altro" ci sono e pertanto sono da tenere in considerazione.



questo è possibile....ma non è sicuro.Dipende tutto dal caso concreto,da come il soggetto vive il trauma,dalle sue esternazioni ed interiorizzazioni,da come questo si è radicato e da come si sviluppa.Solo uno specialista può IPOTIZZARE l'eventuale terapeuticità dell'intervento sulla persona in questione


F. [SM=x770061]
"Audentes fortuna iuvat"
27/04/2007 17:25
 
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Re:

Scritto da: -lolita- 27/04/2007 0.03
Io penso una cosa: poniamo una donna che ha perso la verginità a causa di un abuso. Poniamo che costei si faccia ricostruire l'imene. Poniamo che dopo qualche tempo abbia il suo primo rapporto sessuale dopo la ricostruzione dell'imene. Ecco, io penso che ci siano probabilità non trascurabili che il dolore associato alla lacerazione del nuovo imene e la "forzatura" necessaria per poter causare la lacerazione dell'imene stesso rievochino il momento della passata violenza, facendo rivivere una secondo (o ennesima..) volta l'abuso subito. Non so se questo alla fine possa portare vantaggi, ma non credo. n ogni caso rivivere in questo modo l'esperienza di certo non la renderebbe latente. E' interessante la disputa, ma i rischi (secondo me) di fare "più danno che altro" ci sono e pertanto sono da tenere in considerazione.

esattamente.... [SM=g27811]
Lo Zahir è qualcosa che,una volta che lo si è toccato o visto, non si dimentica più e occuperà ogni nostro pensiero fino alla follia.Il mio Zahir ha un nome.....
27/04/2007 17:29
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: @Diablo@ 27/04/2007 0.17



Silvia,leggi i post precedenti:ho già scritto prima che la latenza è il miglior risultato che si possa ottenere;essa è proprio l'assopimento e la convivenza con il trauma che porta il soggetto a non farsi più condizionare da esso.Non esiste cura definitiva nei confronti di un disturbo mentale.
La ricostruzione dell'imene POTREBBE(ho scritto potrebbe,non SICURAMENTE PUO')attenuare il disturbo dato dall'IDEA della perdita di qualcosa!è ovvio che non cancella la violenza subita,ma se l'operazione in questione può aiutare a superarla,perchè no?(ripeto:ho scritto PUO'aiutare a superarla,non"SICURAMENTE GLIE LA FARA' SUPERARE")Come fate ad escludere la possibile terapeuticità di quest'intervento?ci sono casi e casi...magari per Tizia,a causa della"forma"che ha assunto il suo trauma,può risultare inutile,per Caia no...Ogni caso va valutato singolarmente.Ma chi siete voi per sentenziare roba del tipo"E'ASSURDO"?se può essere utile,non è AFFATTO assurdo!!!!E proprio perchè non sono e non potrò mai essere nei panni di una ragazza violentata non mi permetto di sparare affermazioni su ciò che è "IMPOSSIBILE" per il loro bene;se è per il loro bene,tutto è giusto,tutto è possibile e nulla è assurdo o impensabile(sempre che non si leda agli altri ovviamente)
Per quanto riguarda il giudizio spicciolo,beh....se non è il vostro caso....con tutti i vostri assolutismi del tipo"è assurdo"..."è davvero troppo"....."ma guarda dove siamo arrivati"...."sono assolutamente contraria"!
Finiamola ed apriamo la mente!


F. [SM=x770061]



PS:vi voglio bene lo stesso [SM=g27838] [SM=g27822]

nn è questione di aprire la mente...la mia mente è moolto aperta...nn si tratta di questo..
Mi si chiede un mio "giudizio" o pensiero sull'argomento....e PER ME è assurdo, inconcepibile e nn sono assolutamente d'accordo...quindi nn è giudizio spicciolo, a meno che tu nn ti senta in grado di poter giudicare il mio giudizio, ma nn potresti ...quindi n parlare di giudizi spiccioli..grazie [SM=g27838]
Lo Zahir è qualcosa che,una volta che lo si è toccato o visto, non si dimentica più e occuperà ogni nostro pensiero fino alla follia.Il mio Zahir ha un nome.....
27/04/2007 19:10
 
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Se la chirurgia plastica offre la possibilità di un intervento di ricostruzione dell'imene è perchè evidentemente ci sono donne che ne fanno richiesta, vedendo nell'intervento la possibilità del ripristino di uno "status quo ante".
Come diceva fil, solo CASO PER CASO la persona direttamente interessata può valutare quale sia lo strumento di cui avvalersi per sopportare un dolore o "guarire o attenuare" un trauma.

NON CI SONO REGOLE ASSOLUTE CHE VALGONO PER TUTTI.





L'unica osservazione che mi permetto di fare è che non sarà mai lo psicologo o lo psicanalista a "prescrivere" ad una paziente un intervento del genere,o a valutarne la terapeuticità.
Semmai , all'interno del setting terapeutico porteranno la paziente , con appositi imput, a RICONOSCERE DA Sè l'utilità che potrebbe avere l'intervento, a capire se si sentirebbe "meglio" sapendosi ricucita, riparando quindi a metà del danno(quello fisico almeno)

E' verissimo quello che ha detto fil:quando il trauma non può essere risolto, lo psicologo( se è competente e professionale) riesce a portare il suo paziente a "contenerlo", attenuandone il peso e gli effetti dannosi ,e di conseguenza a conviverci.

La violenza non può mai essere dimenticata, ma si può portare il paziente a non versare in uno stato di depressione che lo porti al suicidio

Gli psicoterapeuti(competenti), inoltre, sanno come fornire al paziente gli imput per trasformare
la rabbia distruttiva in forza costruttiva ....non per niente molte delle persone impegnate sui fronti anti violenza [SM=g27822] o anche antipedofilia sono state a loro volta vittime di violenza.









[Modificato da Titty.nicuzza 27/04/2007 19.16]

odi et amo,
quare id faciam fortasse requiris
nescio , sed fieri sentio
et excrucior
28/04/2007 14:18
 
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Re:

Scritto da: Titty.nicuzza 27/04/2007 19.10



Gli psicoterapeuti(competenti), inoltre, sanno come fornire al paziente gli imput per trasformare
la rabbia distruttiva in forza costruttiva ....non per niente molte delle persone impegnate sui fronti anti violenza [SM=g27822] o anche antipedofilia sono state a loro volta vittime di violenza.









[Modificato da Titty.nicuzza 27/04/2007 19.16]


ecco appunto [SM=g27811]
Lo Zahir è qualcosa che,una volta che lo si è toccato o visto, non si dimentica più e occuperà ogni nostro pensiero fino alla follia.Il mio Zahir ha un nome.....
28/04/2007 20:08
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: .silvieta. 27/04/2007 17.29
nn è questione di aprire la mente...la mia mente è moolto aperta...nn si tratta di questo..
Mi si chiede un mio "giudizio" o pensiero sull'argomento....e PER ME è assurdo, inconcepibile e nn sono assolutamente d'accordo...quindi nn è giudizio spicciolo, a meno che tu nn ti senta in grado di poter giudicare il mio giudizio, ma nn potresti ...quindi n parlare di giudizi spiccioli..grazie [SM=g27838]



puoi dire che TU non la faresti mai o che SU DI TE la consideri una cosa assurda,ma non che la cosa in se E' assurda:e anche se premetti un"per me"....questo è ugualmente un giudizio(o se ti piace di più,"opinione")spicciolo/a
Ci sono tante cose che io(cioè applicate a me)considero assurde,ma che in se non lo sono affatto


F. [SM=x770061]
"Audentes fortuna iuvat"
28/04/2007 20:42
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: @Diablo@ 28/04/2007 20.08


puoi dire che TU non la faresti mai o che SU DI TE la consideri una cosa assurda,ma non che la cosa in se E' assurda:e anche se premetti un"per me"....questo è ugualmente un giudizio(o se ti piace di più,"opinione")spicciolo/a
Ci sono tante cose che io(cioè applicate a me)considero assurde,ma che in se non lo sono affatto


F. [SM=x770061]

il problema è che per me è assurdo parlare in un certo modo di "cure per le violenze" e dare per scontato che quest'inetrvento possa risolverle o renderle latenti...
Questo è un giudizio..ed è per me anche spicciolo tanto quanto il mio "per me è assurdo" sopratutto se dato da una persona totalmente estranea a questo tipo di vicende [SM=g27814]
Lo Zahir è qualcosa che,una volta che lo si è toccato o visto, non si dimentica più e occuperà ogni nostro pensiero fino alla follia.Il mio Zahir ha un nome.....
28/04/2007 22:11
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: .silvieta. 28/04/2007 20.42
il problema è che per me è assurdo parlare in un certo modo di "cure per le violenze" e dare per scontato che quest'inetrvento possa risolverle o renderle latenti...
Questo è un giudizio..ed è per me anche spicciolo tanto quanto il mio "per me è assurdo" sopratutto se dato da una persona totalmente estranea a questo tipo di vicende [SM=g27814]



e chi ha dato per scontato nulla...?
una cosa è ipotizzare(sempre,tra l'altro,premettendo la variabilità e la fallibilità della propria supposizione),un'altra è giudicare(come dire "per me è assurdo"...cioè"io lo GIUDICO assurdo")....Non confondiamo significati completamente diversi...


F. [SM=x770061]

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28/04/2007 22:15
 
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PS:nessuno ha mai parlato di"cure per le violenze".....ma di POSSIBILE(e NON PROBABILE) terapeuticità dell'intervento(sempre nei limiti)e qualora il diretto interessato lo desideri...


F. [SM=x770061]
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29/04/2007 02:16
 
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SILVIETA VS DIABLO
BASTA RAGA'....abbiamo capito che la pensate diversamente [SM=g27828] [SM=g27828]
Senza aria senza sole resta oscurità... e l' uomo vive un sogno fatto di silenzi.



29/04/2007 03:13
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: @Diablo@ 28/04/2007 22.11


e chi ha dato per scontato nulla...?
una cosa è ipotizzare(sempre,tra l'altro,premettendo la variabilità e la fallibilità della propria supposizione),un'altra è giudicare(come dire "per me è assurdo"...cioè"io lo GIUDICO assurdo")....Non confondiamo significati completamente diversi...


F. [SM=x770061]


nn è necessariamente un giudizio..o cmq nn è inteso come tale esprimere il proprio pensiero e in base allla PROPRIA esperienza personale difenderlo
Lo Zahir è qualcosa che,una volta che lo si è toccato o visto, non si dimentica più e occuperà ogni nostro pensiero fino alla follia.Il mio Zahir ha un nome.....
29/04/2007 14:48
 
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scusate , ma io non capisco il motivo del contendere.
E' chiaro che ogni posizione debba essere intesa in modo relativo, perchè nella vita tutto lo è.
Possiamo solo fare ipotesi, enunciare possibilità e nient'altro.
Anche la posizione di partenza sulla "IRREVERSIBILITà"o "INEVITABILITà" delle conseguenze di una violenza va presa con le pinze, perchè ogni soggetto ha suo personale modo di sentire il peso di un trauma e un suo personale modo di elaborarlo.CI sono persone che subiscono violenza e si suicidano, altri che si suicidano senza avere mai subito violenza, altri che contengono il trauma in percorsi psicanalitici, altri che si fanno ricucire,alcuni incontrano nella loro vita un partner che col suo amore gli sana le ferite, e altri ancora, pur non ricorrendo a nulla di tutto questo, trovano in sè stessi la forza di andare avanti di ELABORARE il trauma da soli.


p.s ho visto il servizio sull'asilo di Rignano in cui i bambini venivano drogati , violentati e li facevano partecipare a messe nere.
Davvero scioccante!! [SM=g27834] [SM=g27834]
Dalle perizie psichiatriche effettuate su ste povere creature è risultato che solo 2 bambini(SU UNA QUINDICINA), comunque, avranno danni psicologici irreparabili e irreversibili.
Questa è la dimostrazione che le conseguenze non sono le stesse per tutti....


[Modificato da Titty.nicuzza 29/04/2007 14.49]

odi et amo,
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29/04/2007 16:16
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: .silvieta. 29/04/2007 3.13
nn è necessariamente un giudizio..o cmq nn è inteso come tale esprimere il proprio pensiero e in base allla PROPRIA esperienza personale difenderlo



infatti non aborrisco il tuo pensiero(anzi lo rispetto):critico l'assolutismo e la lapidarietà con le quali lo esprimi....


F. [SM=x770061]

[Modificato da @Diablo@ 29/04/2007 16.16]

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29/04/2007 16:21
 
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Re:

Scritto da: Titty.nicuzza 29/04/2007 14.48
scusate , ma io non capisco il motivo del contendere.
E' chiaro che ogni posizione debba essere intesa in modo relativo, perchè nella vita tutto lo è.
Possiamo solo fare ipotesi, enunciare possibilità e nient'altro.
Anche la posizione di partenza sulla "IRREVERSIBILITà"o "INEVITABILITà" delle conseguenze di una violenza va presa con le pinze, perchè ogni soggetto ha suo personale modo di sentire il peso di un trauma e un suo personale modo di elaborarlo.CI sono persone che subiscono violenza e si suicidano, altri che si suicidano senza avere mai subito violenza, altri che contengono il trauma in percorsi psicanalitici, altri che si fanno ricucire,alcuni incontrano nella loro vita un partner che col suo amore gli sana le ferite, e altri ancora, pur non ricorrendo a nulla di tutto questo, trovano in sè stessi la forza di andare avanti di ELABORARE il trauma da soli.


p.s ho visto il servizio sull'asilo di Rignano in cui i bambini venivano drogati , violentati e li facevano partecipare a messe nere.
Davvero scioccante!! [SM=g27834] [SM=g27834]
Dalle perizie psichiatriche effettuate su ste povere creature è risultato che solo 2 bambini(SU UNA QUINDICINA), comunque, avranno danni psicologici irreparabili e irreversibili.
Questa è la dimostrazione che le conseguenze non sono le stesse per tutti....


[Modificato da Titty.nicuzza 29/04/2007 14.49]





Titty!!!ma che stai dicendo????relatività a seconda del caso?e cos'è?roba che si mangia?
NOOOOOOO:"per me è ASSURDO"....punto e basta!!!!! [SM=g27832] [SM=g27832] [SM=g27832]
prrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr!!!!!!


F. [SM=x770061]
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29/04/2007 16:23
 
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Re: Re:

Scritto da: @Diablo@ 29/04/2007 16.21



Titty!!!ma che stai dicendo????relatività a seconda del caso?e cos'è?roba che si mangia?
NOOOOOOO:"per me è ASSURDO"....punto e basta!!!!! [SM=g27832] [SM=g27832] [SM=g27832]
prrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr!!!!!!


F. [SM=x770061]




ps:per chi non lo avesse capito,ero ironico.....Meglio puntualizzarlo:non si sa mai....magari mi accusavano pure di aver cambiato opinione e di essermi schierato dalla parte dei"giudicanti lapidari"



F. [SM=x770061]
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29/04/2007 16:40
 
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(bellissima discussione!!!) proverò ad esprimere anche il mio parere...
In linea con i post precedenti, penso che la questione sia legata a due aspetti principali, uno relativo ad una violenza o ad un "errore" al quale si vuole porre rimedio, e l'altro relativo a motivi estetici o funzionali.
Ma volendo analizzare i perchè e i per come di un'operazione di questo tipo mi viene spontaneo paragonarla ad altri tipi di interventi chirurgici e mi accorgo che questo è diverso da qualunque altro sotto ogni profilo.

Solitamente un'operazione è fatta per riparare o sostituire una parte del corpo che ha perso o ridotto le proprie funzionalità. Negli ultimi anni siamo però abituati a sentir parlare più di operazioni per interventi di estetica, talvolta molto invasivi e dagli esiti drammatici, che di interventi di medicina. Sappiamo bene che un trapianto di cuore ci può salvare la vita, sappiamo anche che la ricostruzione di una mammella potrebbe ridare la voglia di vivere ad una donna che ha lottato contro il cancro... Questi due tipi di intervento hanno in comune il voler ridare il benessere psicofisico all'individuo e, sebbene nel primo caso l'intervento sia inevitabile, nel secondo la scelta di operare è strettamente legata ad un fattore estetico che però rischia di determinare (per chi ha subito il trauma dell'asportazione) ripercussioni nelle relazioni personali e gravi disagi psichici.

Ora, per tornare alla discussione del topic, penso che la ricostruzione dell'imene non risponda ad un'esigenza funzionale..., non risponda nemmeno ad un'esigenza estetica..., è comunque un intervento chirurgico che comporta dei rischi e dei costi notevoli. Ritengo dunque che l'unico motivo per cui si potrebbe prendere in considerazione tale operazione è relativo a sopperire a condizionamenti socio-culturali. L'esigenza di essere accettate da una società in cui il "maschio" (qualunque maschio, anche quello di cui la povera donna si innamora, o quello a cui viene consegnata in moglie...) sottostà a delle leggi e delle usanze secondo le quali la perdità di verginità fuori dal matrimonio viene punita anche con la lapidazione. Pensate quindi che la povera donna in questione dopo aver perso la propria verginità, magari a causa della violenza di uno di quei "maschi", decide di sottoporsi volontariamente ad un'altra "violenza" (quella del bisturi) per potersi "reinserire" nella propria società.

Nella nostra "cara" cultura occidentale questo problema non esiste o, per lo meno, anche chi tiene alla verginità, se questa manca se ne fà una ragione e non pensa a ritorsioni animalesche (me lo auguro...). Certo, se una donna che lo ritiene ancora un valore importante (e ce ne sono tante!) ha l'orrenda sfortuna di subire uno stupro la questione assume una molteplice gravità, alla violenza fisica e a quella morale più o meno comprensibili da chiunque (nei limiti delle proprie esperienze) si unisce l'intangibile violenza dell'anima. La rottura di quel vincolo a cui la donna stessa decide di legarsi e di rispettare per motivi tanto personali ed intimi quanto vitali.
La perdita della verginità (prima del matrimonio) può però essere dovuta anche ad altri motivi quali la scelta di "farlo..."(che anche se prematura sempre scelta è...!) o anche a cause accidentali dipendenti ad esempio da esergici ginnici (come la spaccata) che, abbinati ad una scarsa elasticità dell'imene, in alcune bambine ne provocano la parziale rottura. Ci sono anche donne che a causa di una notevole elasticità dell'imene o per le sue dimensioni ridotte non subiscono la rottura durante l'atto sessuale.

Pensiamo ora a quell'aspetto commerciale (perchè c'è!) della chirurgia che segue i principi di domanda e offerta ma anche di offerta di un prodotto per innescare dei bisogni nei consumatori. E pensiamo anche se non ci fosse nessuno che fornisse la possibilità di effettuare questo tipo di operazione. Beh, credete veramente che una donna stuprata o che l'"ha fatto" troppo presto senza dare alla cosa il giusto peso senta il bisogno di farsi ricostruire l'imene? Io penso proprio di no. Inoltre, poichè il "danno" di cui parliamo non si vede, oltre a non procurare conseguenze dal punto di vista funzionale non ne ha alcuna neanche sotto il profilo estetico. Dunque la perdita della verginità non condiziona in alcun modo la vita della donna o le normali relazioni personali che questa ha con il prossimo. Tuttavia siamo d'accordo sul fatto che le conseguenze sotto il profilo psicologico possono essere di gran lunga più gravi e difficili da curare di qualunque altra conseguenza possa derivarne.

Paragoniamo ora la perdita della verginità, quale avvenimento comune ad ogni donna ma vissuto da ognuna in maniera personale, a quello che oggettivamente è il dolore più grande che ognuno possa provare cioè la perdita di un proprio caro. Si tratta in questo caso del fenomeno emotivamente più condizionante e stravolgente della vita, nei confronti del quale siamo impotenti subendolo senza avere possibilità di replica. A ciò non vi è rimedio, si può solo metabolizzare il dolore che ne deriva e conviverci.
Penso che la perdita della verginità sia come la "perdita" (nel migliore dei casi la conquista!) di una parte di se stessa. Il "distacco" o l'"abbandono" (inteso in senso affettivo come tra due amanti) di un aspetto della propria anima, a cui si dava una certa importanza, a favore di una nuova condizione psico-fisica tanto diversa dalla precedente quanto traumatico e importante è ritenuto quello stesso "abbandono".

Tutto ciò premesso...
Credo che in ogni vicenda umana l'unico modo di superare il proprio dolore sia prenderne coscienza, considerarlo nella giusta importanza, tenerlo presente a se stesso e, se possibile, trarne degli insegnamenti. In tutto ciò può sicuramente aiutare uno psicologo, ma non credo che nessun buon psicologo indurrebbe un proprio cliente a rendere latente un problema. Anzi, più il problema è grave, e più dovrebbe cercare di farne emergere poco alla volta ogni sfaccettatura in modo da far metabolizzare gradualmente il dolore.
Per l'argomento che stiamo trattando ritengo dunque inadeguato l'intervento chirurgico perchè rimangono molti dubbi sull'efficacia del rimedio che, per altro, costituisce un ulteriore trauma fisico e psichico.
Al contrario, penso che interventi simili come il lifting delle grandi labbra (di cui tra l'altro si sapeva già da tempo!), laddove non sia per motivi funzionali, rientri nell'ambito di quella chirurgia estetica con la quale ormai conviviamo da tempo e che alimenta continuamente la nostra società sempre più edonista e narcisista, abituata a riparare il danno con un colpo di spugna o con il bisturi o distratta dall'uniformarsi alle tendenze propinate dalla virtualità mediatica di tanti parassiti (tra i quali anche alcuni chirurghi...) che se la ridono alle nostre spalle e intanto intascano...
La chirurgia fa miracoli! Ma talvolta è il trionfo del superfluo e quella della ricostruzione dell'imene mi sembra che ne rappresenti un valido esempio...
Rimane solo un attenuante: l'aiuto a quella povera donna stuprata, che pur di sopravvivere nel proprio paese africano sarebbe disposta a tutto ma non ne ha la possibilità... E comunque anche per lei sarebbe meglio risolvere il problema in altro modo...


Ciao

P.S.: scusate per la lunghezza, ma non volevo rischiare di essere spicciolo o lapidario visto che è un tema che mi interessa.

non sempre chi ti mette nella m.... lo fa per farti del male...
non sempre chi ti tira fuori dalla m.... lo fa per farti del bene...
una cosa è certa, se sei nella m.... fino al collo meglio se tieni la bocca chiusa...
30/04/2007 06:19
 
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Scritto da: "Nessuno" 29/04/2007 16.40

penso che la ricostruzione dell'imene non risponda ad un'esigenza funzionale..., non risponda nemmeno ad un'esigenza estetica..., è comunque un intervento chirurgico che comporta dei rischi e dei costi notevoli. Ritengo dunque che l'unico motivo per cui si potrebbe prendere in considerazione tale operazione è relativo a sopperire a condizionamenti socio-culturali. L'esigenza di essere accettate da una società in cui il "maschio" (qualunque maschio, anche quello di cui la povera donna si innamora, o quello a cui viene consegnata in moglie...) sottostà a delle leggi e delle usanze secondo le quali la perdità di verginità fuori dal matrimonio viene punita anche con la lapidazione. Pensate quindi che la povera donna in questione dopo aver perso la propria verginità, magari a causa della violenza di uno di quei "maschi", decide di sottoporsi volontariamente ad un'altra "violenza" (quella del bisturi) per potersi "reinserire" nella propria società.

Nella nostra "cara" cultura occidentale questo problema non esiste o, per lo meno, anche chi tiene alla verginità, se questa manca se ne fà una ragione e non pensa a ritorsioni animalesche (me lo auguro...). Certo, se una donna che lo ritiene ancora un valore importante (e ce ne sono tante!) ha l'orrenda sfortuna di subire uno stupro la questione assume una molteplice gravità, alla violenza fisica e a quella morale più o meno comprensibili da chiunque (nei limiti delle proprie esperienze) si unisce l'intangibile violenza dell'anima. La rottura di quel vincolo a cui la donna stessa decide di legarsi e di rispettare per motivi tanto personali ed intimi quanto vitali.



Paragoniamo ora la perdita della verginità, quale avvenimento comune ad ogni donna ma vissuto da ognuna in maniera personale, a quello che oggettivamente è il dolore più grande che ognuno possa provare cioè la perdita di un proprio caro. Si tratta in questo caso del fenomeno emotivamente più condizionante e stravolgente della vita, nei confronti del quale siamo impotenti subendolo senza avere possibilità di replica. A ciò non vi è rimedio, si può solo metabolizzare il dolore che ne deriva e conviverci.
Penso che la perdita della verginità sia come la "perdita" (nel migliore dei casi la conquista!) di una parte di se stessa. Il "distacco" o l'"abbandono" (inteso in senso affettivo come tra due amanti) di un aspetto della propria anima, a cui si dava una certa importanza, a favore di una nuova condizione psico-fisica tanto diversa dalla precedente quanto traumatico e importante è ritenuto quello stesso "abbandono".

Tutto ciò premesso...
Credo che in ogni vicenda umana l'unico modo di superare il proprio dolore sia prenderne coscienza, considerarlo nella giusta importanza, tenerlo presente a se stesso e, se possibile, trarne degli insegnamenti. In tutto ciò può sicuramente aiutare uno psicologo, ma non credo che nessun buon psicologo indurrebbe un proprio cliente a rendere latente un problema. Anzi, più il problema è grave, e più dovrebbe cercare di farne emergere poco alla volta ogni sfaccettatura in modo da far metabolizzare gradualmente il dolore.


P.S.: scusate per la lunghezza, ma non volevo rischiare di essere spicciolo o lapidario visto che è un tema che mi interessa.


io sono perfettamente d'accordo ed è esattamente quello che cercavo di esprimere....forse posso essere sembrata lapidaria e spicciola(anche se nn credo proprio), ma purtroppo o per fortuna l'argomento mi interessa e sopratutto mi accende in maniera mooolto particolare...
Per cui ringrazio nessuno [SM=g27828] per aver espresso il mio pensiero in maniera chiara e razionale... [SM=g27828]

sono perfettamente d'accordo sopratutto sul paragone alla persona cara che viene a mancare... [SM=g27811] [SM=g27813] e inoltre per trarre insegnamenti da una vicenda(anche e principalmente negativa)nn puoi assolutamente renderla latente... [SM=g27829]
Lo Zahir è qualcosa che,una volta che lo si è toccato o visto, non si dimentica più e occuperà ogni nostro pensiero fino alla follia.Il mio Zahir ha un nome.....
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