00 01/04/2008 21:15
Il capitano della nazionale Bhaichung Buthia risponde così alle proteste
"E' un modo per essere vicino alla popolazione tibetana, alla loro lotta"


Olimpiadi, star del calcio indiano
"Mi rifiuto di portare la fiaccola"


NEW DELHI - Non porterà la fiaccola olimpica, in segno di solidarietà con le sofferenze del popolo tibetano. Una delle star del calcio indiano, Bhaichung Bhutia, buddista, originario di uno stato, il Sikkim, incuneato tra Cina e Nepal, ha annunciato la sua clamorosa protesta con una lettera all'Associazione Olimpica Indiana. "Sono solidale con la causa tibetana", ha scritto in una lettera pubblicata dal 'Times of India'. "Ho molti amici buddisti nel Sikkim. Questo è il mio modo di essere accanto alla popolazione del Tibet e alla loro lotta". "Penso che non sia giusto quel che sta accadendo in Tibet e, nel mio piccolo, voglio mostrare la mia solidarietà", ha spiegato, sottolineando che la sua decisione è "assolutamente personale".

La fiaccola olimpica arriverà in India il 17 aprile: Bhutia era uno degli atleti prescelti a portare per un tratto la torcia lungo il percorso. Il 31enne capitano, che è stato insignito della terza carica onorifica più importante indiana per aver contribuito a diffondere la passione per il calcio in un Paese, in cui lo sport nazionale è il cricket, ha giocato tra l'altro anche con una società inglese, il Bury Footbal Club.

Ieri un gruppo di esuli tibetani aveva manifestato a Nuova Delhi chiedendo ai tedofori di professare solidarietà verso la loro causa rinunciando a portare la torcia, oppure sventolando la bandiera tibetana durante la corsa o facendo dichiarazioni pro-Tibet prima di partire. La rinuncia del capitano della nazionale di calcio è la prima risposta concreta all'appello.


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