00 16/11/2007 13:35
.....pare che anche i crimini commessi nel mondo virtuale possono portare al carcere in quello reale.

Rubava oggetti virtuali: arrestato un 17enne
E' successo in Olanda. I crimini compiuti nei mondi virtuali possono avere ripercussioni nella vita di tutti i giorni.È successo a un diciassettenne olandese, arrestato dalla polizia per aver fatto sparire alcuni oggetti da un popolare social network per teenager. Gli agenti di Amsterdam hanno anche reso noto che altri 5 ragazzi sono stati interrogati per lo stesso crimine. Secondo quanto riportato su The Guardian, il giovane è accusato di aver ingannato alcuni giocatori del mondo 3D di Habbo Hotel per sottrarre gli oggetti virtuali da loro avevano acquistati. È la prima volta – precisa The Guardian – che gli ufficiali europei hanno ammanettato qualcuno per il furto di proprietà virtuali.

“L’accusato ha indotto le loro vittime a consegnargli le password creando falsi siti di Habbo” ha spiegato il portavoce di Sulake, la compagnia finlandese che gestisce il social network.
Il sito, che ha circa 6 milioni di utenti ogni mese, è popolare tra i teenager e i giovani internauti di tutto il mondo. Ma c’è ben poco di cui stupirsi: alla base del suo successo c’è la stessa ricetta che ha fatto la fortuna di altri prodotti ben più celebri, come The Sims o Second Life.

Su Habbo Hotel è possibile creare un mondo su misura. Ogni utente ha la possibilità non solo creare e vestire i propri personaggi, ma anche decorare la stanza d’albergo che li ospita. Per farlo dovrà però usare denaro reale.
I furti virtuali avevano quindi un costo concreto: circa 4 mila euro, ovvero la cifra sborsata dalle vittime per gli acquisti online. E dove finivano gli oggetti rubati? Ovviamente nelle stanze virtuali del ladro.

La vendita di beni virtuali per i giochi internet e i mondi online è un’industria in continua espansione, con un mercato che si stima oscilli attorno alle 750 milioni sterline (1 miliardo di euro) all’anno. Nonostante la popolarità di giochi come World of Warcraft e Second Life, le leggi in materia di proprietà virtuali rappresentano un sentiero ancora inesplorato nei paesi della maggior parte del mondo.

La polizia in Cina sta trattando da anni casi di ladri virtuali, fino a smascherare veri e propri tentativi di organizzare gruppi votati al crimine online. Lo scorso anno gli ufficiali di Shenzhen hanno arrestato più di 40 internauti sospettati di aver sottratto oggetti virtuali agli utenti di un popolare sito web, QQ. Il valore “reale” del loro furto si stima superi i 700 mila yuan (circa 65 mila euro).

Che ne pensate?...Specie considerando che qui in Italia non si va in carcere neanche per i crimini commessi nel mondo reale...

Fedi

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