00 16/09/2007 16:50
Seduto con le mani in mano sopra una panchina fredda del metrò
sei lì che aspetti quello delle sette e trenta
chiuso dentro il tuo paletot
un tizio legge attento le istruzioni sul distributore del caffè
ed un bambino che si tuffa dentro un bignà©
E l'orologio contro il muro segna l'una e dieci da due anni in qua
il nome di questa stazione è mezzo cancellato dall'umidità
un poster che qualcuno ha già scarabocchiato dice vieni in Tunisia
c'è un mare di velluto e tu che sogni sogni sogni di fuggire via
di andare
lontano
lontano
andare
lontano
lontano
E da una radiolina accesa arrivano le note
di un'orchestra jazz
un vecchio con gli occhiali spessi un dito cerca la risoluzione a un quiz
due donne stan parlando con le braccia piene di sacchetti dell'UPIM
ed un giornale è aperto sulle pagine dei film
E sui binari quanta vita che è passata e quanta che ne passerà
e due ragazzi stretti stretti che si fan promesse per l'eternità
un uomo si lamenta ad alta voce
del governo e della polizia
e tu che intanto sogni ancora sogni sempre sogni di fuggire via
di andare
lontano
lontano
andare
lontano
lontano
Sei lì che aspetti quello delle sette e trenta chiuso dentro il tuo paletot
Seduto sopra una panchina fredda del metrò
Seduto sopra una panchina fredda del metrò

il vero io è quello che sei e non quello che hanno fatto di te