prima conclusione
Provo a fare un punto della discussione secondo il punto a cui si trova.
1. Esiste una diffusa sensazione, sostenuta da una dimostrazione, che la magia possa – e in molti casi lo faccia – vincere la partita da sola, in una maniera che nessun altra arma o potere di un esercito può raggiungere.
2. C’è una netta divergenza (i) sulla potenza della magia nella letteratura fantasy tradizionale e quanto questa intervenga sullo svolgersi degli eventi e (ii) sulla sua essenzialità nel concetto stesso di fantasy.
Mentre per quel che riguarda il 2. si sono citati solo due esempi, essenziali, ma sicuramente integrabili con altre saghe (per es. dragonlance? Thomas Covenant?…), per l’1. mi sento di offrire una prima conclusione.
La magia può vincere una partita da sola, in un modo in cui una balestra o una spada non lo farà mai, perché ha la potenzialità di non dipendere dalla manovra. E’ questo a mio avviso il punto chiave dell’esempio portato da Tridente.Bologna, dove il suo avversario vinse grazie ad un incantesimo “che colpiva tutti gli elementi presenti sul campo VIVI, in qualsiasi posizione fossero in vista o fuori vista”. Quello che mi sembra fondamentale è “in qualsiasi posizione fossero”: cioè quell’incantesimo permise di vincere una partita indipendentemente dalla vicendevole composizione degli elementi di uno scontro da parte dei due avversari.
Mi spiego meglio: se con un colpo di balestra uccido il generale dell’esercito nemico da cui ottengo un tal vantaggio che mi permette di sopraffarlo, questo è dovuto al fatto che sono riuscito a posizionare bene i miei balestrieri, o che il mio avversario ha posizionato male il suo generale, o che questo non aveva un’armatura, o altri aspetti o una qualsiasi combinazione di essi. Il colpo di balestra è solo l’ultimo esito felice di una mia composizione degli elementi di uno scontro (disposizione del mio esercito, del suo, movimenti, ecc.), che per l’appunto porta e culmina a quel tiro.
Con la magia, invece, c’è la possibilità che io vinca semplicemente grazie ad un incantesimo che ha effetto ovunque io sia e ovunque sia l’avversario, quindi indipendentemente dalla composizione che abbiamo descritto sopra.
Come dice Tridente.Bologna, un wargame fantasy è pur sempre un wargame, e un wargame la sfida fra i contendenti è a chi manovra meglio, cioè a chi riesce a meglio combinare a suo vantaggio gli elementi che compongono uno scontro e che variano da regolamento a regolamento.
La magia può essere sbilanciata laddove, invece, esula dalla necessità di una buona manovra, e diviene solo “un tiro di dadi”.
Naturalmente, è anche possibile il discorso opposto: se la magia è inserita nella manovra, e dipende da essa per avere efficacia, allora anche un super-incantesimo può non essere sbilanciante.
Marco