Intanto distinguerei il discorso sulla disgregazione della famiglia, da quello della richiesta del mantenimento.
Non so adesso, ma tempo fa, nel caso di adulterio"grave e notorio", esisteva la possibilità di ottenere "la separazione con addebito"che non dava diritto alla corresponsione del mantenimento al coniuge a cui, per colpa, fosse imputabile il naufragio del matrimonio.
Inoltre ,se la moglie ha un suo reddito , in grado di assicurarle il tenore di vita che aveva durante il matrimonio, non le spetta alcun mantenimento, ma eventualmente una quota per il mantenimento dei figli.
Sull'affidamento dei figli, se l'uomo dimostra l'inidoneità dell' ex moglie a fare la madre può ottenere l'affidamento esclusivo.
Ma da quello che mi risulta, oggi si preferisce, di norma, l'affidamento congiunto.
Tu chiedi come mai i figli vengono quasi sempre affidati alla madre: beh, se sono poprio piccoli penso che il motivo possa essere l'allattamento al seno( in cui , per ovvie ragioni, un padre con tutta la buona volontà non si può cimentare) e il minor trauma connesso al distacco dal padre, piuttosto che dalla madre(lo affermano gli scienziati)
Tradizionalmente, poi, la donna era portata a svolgere lavori per un numero minore di ore rispetto a quello dell'uomo.
Ma oggi(purtoppo) non è più così.
SULLA PARITà DEI SESSI
Sulla parità dei sessi, io sono assolutamente contraria,se questo vuol significare una confusione di ruoli maschili e femminili.
Penso , inoltre, che l'emancipazione della donna sia sicuramente una conquista che ha giovato psicologicamente alla donna, ma non alla famiglia e soprattutto ai figli.
Mia madre ha sempre lavorato,e si è laureata quando io avevo 18 anni.
L'ho sempre vista studiare o lavorare e questo mi è molto pesato, soprattutto da piccola,perchè mi ha privato di attenzioni che, allora, ritenevo fondamentali, e ha riempito lei, dopo l'assolvimento dei suoi molteplici impegni, di un'ansia compensatoria delle sue negligenze di madre, facendola fluttuare dalla tipologia di madre assente a quella di madre opprimente( ancora oggi non so dire cosa sia peggio
).
Non mi si venga a dire che la donna che lavora , se si organizza, è capace di fare tutto alla perfezione....queste sono boiate assurde!
Nessuna donna ha il dono dell'ubiquità, se è fuori a lavorare non può essere a casa, e non le rimane altro che delegare i suoi compiti di moglie e di madre a badanti e cameriere.
Un' altra conseguenza dell'ambizione delle donne-madri immediatamente postsessantottine , a mio avviso, è rappresentato dalla tendenza , per l'attuale generazione di figli da esse messi al mondo, ad essere realizzarti dal punto di vista lavorativo, ma di essere, in linea di massima, inidonei alla costruzione di rapporti affettivi maturi.(come accennavo nell'altro topic).
Oggi , quelle stesse madri,si perdono nel luogo comune che "i valori non sono più quelli di una volta, non esiste più il valore della famiglia".
Io, personalmente,critico molto duramente queste accuse , seppur veritiere, che si muovono alla nostra generazione, perchè se è vero che siamo una generazione "storta", quella che ci ha preceduti ne è direttamente responsabile, e perciò farebbe meglio ad evitare di puntarci il dito contro.
[Modificato da Titty.nicuzza 29/06/2007 22.32]
[Modificato da Titty.nicuzza 30/06/2007 4.44]