Vocoder e talkbox...chiarimenti
Ciao ragazzi...penso che probabilmente vi devo dare una rinfrescata sui concettti di base:
Talk box e vocoder sono 2 cose differenti.
Dimenticate tutto quello che avete sentito in giro...e leggete di seguito...
Il talk box è un effetto per chitarra che veniva usato nei primi anni 80 dai chitarristi virtuosi (steve vai...etc). Esso divento poi celebre con la buonanima di roger troutman...che ne fece compare e strumento per la sua voce.
Il talkbox o "scatola parlante" è un aggeggio composto principalmente da 3 parti: un altoparlante, un tubo e una amplificatore. Gli altoparlanti piu adatti per il talkbox, ovvero quelli che si trovano nei modelli commerciali come jim dunlop e rocktron, sono i DRIVER, ovvero tweeter che hanno la filettatira per la tromba, per intenderci...quelli che si usano nelle casse da palco. Sono reperibili sul mercato per prezzi inferiori ai 100euro. Il DRIVER, va collegato direttamente a un tubo (va bene quello trasparente per lo scarico del frigorifero, costa poco ed è malleabile al punto giusto); il flusso d'aria prodotto dal movimento del driver, viene convogliato all'interno della bocca, che viene utilizzata come cassa risonante. Il movimento da produrrre con la bocca è uguale a quello che si fa quando si sussurrano le parole, ovvero soffiando, ma non stimolando le corde vocali. In questo modo si generano le pulsive e le sibilanti che impastate al suono proveniente dal tubo, producono il classico effetto che a noi tutti piace tanto. Tutti i talkbox autocostruiti che ho visto in giro, non servono a niente...gli altoparlanti sono grossi e producono grossi flussi d'aria, difficili da isolare e convogliare, mentre i driver sono isolati, hanno una filettatura e sono facili da collegare ma soprattutto molto resistenti, visto il loro utilizzo classico negli impianti PA. Per quanto riguarda la scelta del suono, beh, li ci si puo divertire. Il suono di roger troutman non lo otterrete mai...non avete la sua bocca!!! Quindi scordatevelo...
Comunque, teoricamente dovrebbe emulare una voce umana; le corde vocali, quando vengono stimolate producono delle onde cosiddette "a dente di sega" perciò il suono piu conveniente da utilizzare è il "sawtooth", o "saw" nei comuni sintetizzatori. Io ai miei tempi lo ottenevo con un sintetizzatore analogico roland juno1, poi usai un moog voyager e un korg polysix. Comunque qualunque onda a dente di sega va bene. Molto importante è tagliare le basse frequenze quando mandate il suono al driver in modo da non sovraccaricarlo...
Il problema principale del talkbox è la pronuncia delle lettere doppie, ma soprattutto delle consonanti come la N, la R e la F. Li sta all'abilità di chi lo utilizza...bisogna saper muovere il tubo, aprire e chiudere l'apertura del tubo con i denti e bilanciare il volume del suono che arriva dal tubo in modo da creare una voce chiara e simile a un "canto". Tutto puo essere abbellito da modulazioni che simulano il nostro "vibrato" e dal pitchbend che simula i glissati...Comunque bisogna mettersi sotto e studiarci su. Altra cosa importante è la scelta del microfono e del tipo di compressione da utilizzare. Io mi trovo bene con un microfono a condensatore a capsula piccola, neumann km184 (700euro circa), ottimo anche per riprendere la chitarra acustica, con il suo windscreen che viene dato in dotazione. La compressione da applicare sulle tracce registrate con il talkbox è molto drastica, con ratio elevati attacchi lunghi e rilasci molto brevi, se volete utilizzare un plugin, il waves rvox è perfetto...
Veniamo ora al vocoder...
Presi dalla mania delle sintesi dei suoni, negli anni 70 inventarono questa bella scatoletta, resa famosa dai kraftwerk nei periodi della guerra fredda...in cui si sognavano mondi distrutti dalle bombe atomiche e civiltà governate dai robot (cf. the robots, tratta dall'album "the man machine"
www.last.fm/music/Kraftwerk/The+Man+Machine)
Vabbe, tralasciando la storia torniamo a noi; il vocoder non è altro che un sintetizzatore composto da 2 parti fondamentali, carrier e modulator, ovvero sorgente e modulatore. Il suono sorgente che proviene da una fonte come una tastiera o una chitarra, viene fatto passare attraverso una serie di filtri passabanda che vengono accesi e spenti a seconda dell'intensita delle sibilanti pridotti dalla voce, che funge da modulatore. Un po come fa l'onda sinusoidale del tremolo. E' ovvio che tutti i vocoder hanno lo stesso principio di funzionamento e quindi si assomigliano a livello di suono. I plugin esistenti sul mercato, ormai numerosi...waldorf dcoder, vokator, orange vocoder, sono chiaramente poco efficaci se vogliamo paragonare il nostro suono a quello dei grandi maestri. Esiste comunque un plugin prodotto anni fa dalla fxpansion, che va molto bene. Stesso discorso per i vocoder del microkorg, ms2000, variphrase etc etc. I vocoder sono fatti di resistenze e condensatori, non di chip!!! I piu famosi sono il vc-10 korg, il vp-330 roland, moog vocoder e helectro harmonix vocoder (di cui possiedo un prezioso esemplare)
www.sequencer.de/specials/vocoder.html . Vennero usati praticamente da tutti i produttori negli anni 70 e 80, da johnny guitar watson, steve wonder, quincy jones. Il mitico effetto "scratch" "ooooooooohhhhhh....that stuff...is realllyyy....freeesshhhh" tratto dal brano "change le beat" di Fab 5 freddy non è nientaltro che una voce passata dentro un vocoder. Diciamo che a livello di sonorità è molto pi ruvido e meno comprensibile rispetto al talkbox, anche se comunque indubbiamente ha avuto molto piu successo.
Spero di essere stato utile