"ESTERREFATTO": FIOCCO ROSA! E' NATA INTERCETTOPOLI

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INES TABUSSO
00mercoledì 12 luglio 2006 19:56


www.osservatoriosullalegalita.org

NEW del 12 luglio 2006
Intercettazioni : presto ddl Mastella . Scoppia caso Amato
di osservatoriosullalegalita.org

Un disegno di legge sulla delicata materia delle intercettazioni telefoniche sara' presentato al piu' presto in Consiglio dei ministri dal guardasigilli Clemente Mastella. Reazioni polemiche hanno invece accolto le dichiarazioni di ieri del ministro dell'Interno Giuliano Amato.

Amato ha condannato la diffusione indiscriminata delle intercettazioni sui giornali ed ha detto "Mi viene detto che esistono contratti e collegamenti consolidati tra procure e giornalisti, per cui le password per accedere agli atti sono fornite ai giornalisti nel momento stesso in cui le stesse vengono comunicate ad indagati ed avvocati".

In un intervento alla Camera, la deputata di FI Jole Santelli, ex sottosegretario alla giustizia, ha sottolineato che su questo punto e' "necessario un dibattito parlamentare, per appurare se il ministro dell'interno in possesso di una notizia così grave l'abbia comunicata all'autorità giudiziaria e anche per avere un chiarimento su quelli che potranno essere in seguito i nostri lavori parlamentari in ordine ad un tema così delicato". Concorde Boato.

Il ministro Amato ha trasmesso pero' al ministro della Giustizia Mastella la comunicazione ricevuta dal Prefetto di Potenza che denuncia collegamenti tra giornalisti e Procure, realizzata tramite la diffusione fra gli operatori dell'informazione della password di accesso ai documenti della Procura. Saranno ora gli ispettori del ministero della Giustizia - sottolinea il ministero dell'interno - ad indentificare la Procura competente ad esaminare la comunicazione.

Gia' prima di queste rivelazioni, la commissione giustizia del Senato aveva aperto un'indagine conoscitiva sul fenomeno delle intercettazioni, mentre il ministro della giustizia annuncia il ddl di prossima presentazione.

Nel corso delle audizioni di fronte alle commissioni giustizia della Camera e Senato, Mastella aveva sottolineato come un intervento normativo in questo settore sia ormai "improcrastinabile" e riafferma oggi che "Il problema delle intercettazioni esiste e va affrontato al piu' presto in Parlamento per arrivare ad una soluzione condivisa".

Il provvedimento, che potrebbe arrivare all'attenzione del governo gia' nei prossimi giorni, prevede modifiche legislative che introducano adeguate sanzioni pecuniarie a carico di testate giornalistiche che pubblichino in modo illegittimo documenti coperti dal segreto istruttorio e dà attuazione alla legge sulla privacy, "in sintonia con le iniziative assunte dall'ufficio del Garante".

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12/07/2006 13.22.00
[Notizie dall´Italia]
(ANSA) - ROMA, 12 LUG -'Se Amato ha le prove che vengono date ai giornalisti le password per accedere ai pc delle procure deve rivolgersi all'autorita' giudiziaria'.Il capogruppo di FI in commissione Gaetano Pecorella giudica 'gravissime' le dichiarazioni di ieri del ministro dell'Interno che si e' detto 'esterrefatto' per le intercettazioni finite sui giornali, denunciando che esiste una sorta di accordo magistrati-cronisti per pubblicarle.'Se cio' fosse vero dovrebbero esserci procedimenti penali per i responsabili'.




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Intercettazioni, Mastella: controlli a Potenza dopo nota Amato
mercoledì, 12 luglio 2006 2.10

ROMA (Reuters) - Ispettori del ministero della Giustizia effettueranno accertamenti presso la procura di Potenza, dopo che ieri il ministro degli Interni Giuliano Amato ha inviato al Guardasigilli un'informativa sulla presunta comunicazione ai giornalisti di una password per accedere agli atti della procura della Repubblica della città lucana.

Lo scrive il ministero della Giustizia in una nota.

"Il ministro della Giustizia Clemente Mastella ha incaricato gli ispettori del ministero, che già erano stati inviati a Potenza, di provvedere agli accertamenti che si sono resi necessari dopo la comunicazione del ministro degli Interni Giuliano Amato", si legge nel comunicato, in cui si aggiunge che "il Guardasigilli ha immediatamente trasmesso al capo degli ispettori, Arcibaldo Miller, la comunicazione giunta dal Viminale".

La procura di Potenza è titolare dell'inchiesta su corruzione, gioco d'azzardo e prostituzione che ha portato all'arresto, fra gli altri, di Vittorio Emanuele di Savoia. Gran parte degli atti, contenenti numerose intercettazioni telefoniche, sono state pubblicate sui giornali nelle scorse settimane.

Ieri il ministro degli Interni -- rispondendo nel corso di un'audizione alla Camera ad una domanda sui tentativi di frenare la divulgazione delle intercettazioni sui media -- aveva puntato il dito sulla presunta collusione tra giornalisti e magistrati, indicando tra i possibili rimedi l'istituzione di un obbligo a distruggere le intercettazioni non strettamente attinenti ai fatti oggetto di ipotesi di reato.

Amato, in particolare, si basava su quanto a lui comunicato in un'informativa della prefettura di Potenza, poi girata al Guardasigilli per competenza.

Il ministro aveva inoltre ribadito che la pubblicazione di documenti agli atti dei magistrati, come le intercettazioni, possono indebolire la sicurezza degli apparati dipendenti dal ministero dell'Interno, quindi la sicurezza generale del Paese.

L'arresto di due alti funzionari del Sismi la scorsa settimana è stata decisa da magistrati della procura di Milano anche sulla base di intercettazioni delle loro comunicazioni telefoniche, che in parte sono state pubblicate su alcuni quotidiani.


© Reuters 2006. Tutti i diritti assegna a Reuters.




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LA REPUBBLICA
12 luglio 2006
Il ministro dell'Interno in commissione Affari costituzionali
cita il caso Potenza: "La stampa ha le password delle Procure"
Amato attacca i giornalisti
"Esterrefatto sulle intercettazioni"
Mastella: presto in Consiglio dei ministri un ddl contro gli abusi
di GIANLUCA LUZI

ROMA - "Sono esterrefatto da ciò che accade in Italia e mi dicono che accade da molto tempo". Usa parole dure, il ministro dell'Interno Amato in commissione Affari costituzionali della Camera, per condannare la diffusione delle intercettazioni che appaiono sui giornali. E mentre il responsabile del Viminale annuncia di aver trasmesso al ministro della Giustizia una comunicazione ricevuta dal prefetto di Potenza, il ministro della Giustizia Mastella anticipa che fra qualche giorno presenterà un disegno di legge sulle intercettazioni.

Quella di cui ha parlato Amato davanti alla commissione Affari costituzionali, "è una prassi talmente consolidata - osserva il ministro dell'Interno - che alcuni giornalisti mi dicono che esistono contratti di fatto tra giornalisti e chi fornisce le notizie e collegamenti tra procure e giornali per cui viene data al giornalista una password per entrare nel momento in cui un atto viene dato ai difensori". La propensione alla circolazione di questo materiale "è sconcertante".

Dopo aver trasmesso al ministero della Giustizia la comunicazione del prefetto di Potenza circa "la diffusione tra giornalisti della password di accesso ai documenti della procura", il Viminale ha aggiunto che "saranno ora gli ispettori del ministero della Giustizia a identificare la procura competente ad esaminare la comunicazione".

Contemporaneamente il ministro della Giustizia Mastella - che manderà una seconda volta gli ispettori del ministero a Potenza - ha annunciato che un disegno di legge sulle intercettazioni telefoniche sarà presentato nei prossimi giorni in consiglio dei ministri. Il provvedimento prevede sanzioni pecuniarie a carico di testate giornalistiche che pubblichino in modo illegittimo documenti coperti dal segreto istruttorio e dà attuazione alla legge sulla privacy. "Il problema delle intercettazioni esiste - sottolinea il ministro Mastella - e va affrontato al più presto in Parlamento per arrivare ad una soluzione condivisa".


Il giudizio di Amato sulla diffusione delle intercettazioni è netto. "Le intercettazioni non attinenti al reato - ha detto il ministro - dovrebbero essere accantonate e distrutte e mai comparire nel fascicolo. Questo è un punto sul quale si può cominciare a lavorare. Il tema comunque va affrontato: non possiamo ogni settimana assistere ad un caso simile al precedente".

La Lega, con l'ex ministro della Giustizia Castelli, vuole che Amato venga in Parlamento per ripetere la denuncia. "La prassi da lui delineata va ben al di là rispetto a qualsiasi supposizione si potesse fare. A questo punto Amato deve dire tutto ciò che sa e deve fare i nomi di chi gli ha fornito queste notizie e tutto ciò deve essere formalizzato dalla Procura competente". Ma nel mondo politico c'è anche chi tenta una interpretazione "dietrologica" delle parole di Amato.

Per questo il ministro dell'Interno è tornato sull'argomento. "Mi ha colpito - ha osservato il ministro dell'Interno - che, essendomi espresso in modo fortemente critico per le intercettazioni delle più diverse persone che appaiono sui giornali in relazione ad ogni vicenda, immediatamente c'è stata una reazione del tipo "ma da che parte sta?", "allora sta con Pollari contro un giornale". Trovo questo tipo di reazione espressiva di un abbassamento raccapricciante del costume morale del nostro Paese, per cui difendere la legalità significherebbe stare dalla parte di qualcuno".

Questo, ha aggiunto il ministro, "lo trovo intollerabile perché trovo intollerabile l'uso che si fa della pubblicizzazione delle intercettazioni in questi casi come anche in altri casi intervenuti negli ultimi mesi. Io non sono né savoiardo né antisavoiardo, né pro Sismi né anti Sismi, sono perché ciò che accade e deve restare segreto, resti segreto e perché si facciano valere le responsabilità di chi ne ha".

Conclude, amaramente, il senatore dell'Ulivo Polito: "Siamo tutti esterrefatti. Solo che non succede nulla. Tutto procede come prima, anzi peggio. La tutela dei diritti costituzionali del cittadino viene regolarmente subordinata a esigenze di schieramento, il "con chi stai" di cui giustamente Amato si lamenta. Ce ne sarebbe abbastanza perché il Parlamento" facesse qualcosa.




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CORRIERE DELLA SERA
12 luglio 2006
Mastella: «Al più presto valuteremo una legge»
Media e intercettazioni, Amato «esterrefatto»
Il ministro dell'Interno alla Camera e al Senato: «Distruggere i verbali non attinenti al reato, più trasparenza nei servizi»
ROMA - Il Consiglio dei ministri valuterà «al più presto» un disegno di legge sulle intercettazioni telefoniche. L'annuncio del ministro della Giustizia Clemente Mastella arriva in serata, a poche ore dalle esternazioni del ministro dell'Interno Giuliano Amato, che si era detto «esterrefatto» dalla pubblicazione delle intercettazioni sui giornali. Un fatto «intollerabile» perché «ciò che è segreto deve rimanere segreto», aveva detto Amato. Il ddl che il Guardasigilli presenterà al Consiglio dei ministri, probabilmente la settimana prossima, prevede modifiche legislative per introdurre «adeguate sanzioni pecuniarie a carico di testate giornalistiche che pubblichino in modo illegittimo documenti coperti dal segreto istruttorio» e «dà attuazione alla legge sulla privacy, in sintonia con le iniziative assunte dall'ufficio del Garante». «Il problema delle intercettazioni esiste - ha detto Mastella - e va affrontato al più presto in Parlamento per arrivare a una soluzione condivisa».
CRONISTI E PROCURE - Prima Giuliano Amato era andato alla carica sia davanti ai deputati della Commissione Affari Costituzionali della Camera sia in Senato. «Sono esterrefatto da ciò che accade in Italia e mi dicono che accade da molto tempo - sottolinea Amato -, si tratta di una prassi talmente consolidata che alcuni giornalisti mi dicono che esistono contratti di fatto tra cronisti e chi fornisce le notizie e collegamenti tra procure e giornali per cui viene data al giornalista una password per entrare nel momento in cui un atto viene dato ai difensori». Parole che hanno scatenato la reazione dell'ex Guardasigilli Castelli: «Amato dica tutto ciò che sa, faccia i nomi di chi gli ha fornito queste notizie e formalizzi tutto ciò alla procura competente». La risposta arriva in serata, con una nota del Viminale in cui il ministro precisa di aver inviato al ministro della Giustizia Mastella «la comunicazione ricevuta dal prefetto di Potenza circa la diffusione tra giornalisti della password di accesso ai documenti della procura».
DISTRUGGERE I VERBALI - Anche davanti ai senatori Amato era stato chiarissimo: «Trovo intollerabile l'uso che si fa della pubblicazione delle intercettazioni, in questo caso come in tutti i casi degli ultimi mesi» così come «è sconcertante la propensione alla circolazione di queste cose». E chiaro è anche il pensiero del ministro su chi critica questa impostazione. «Mi sono espresso in modo fortemente critico per le intercettazioni delle più diverse persone che appaiono sui giornali in relazione ad ogni vicenda. Immediatamente c'è stata una reazione intorno a me del tipo: "ma da che parte sta, allora sta con Pollari contro un giornale?".Trovo questo tipo di reazione espressione di un abbassamento raccapricciante del costume morale del nostro paese. Non sono né savoiardo né antisavoiardo, né pro Sismi né contro il Sismi». A deputati e senatori il ministro ha lanciato una proposta: «Le intercettazioni non attinenti al reato dovrebbero essere accantonate e distrutte e mai comparire nel fascicolo. Questo è un punto sul quale si può cominciare a lavorare».
TRASPARENZA DEI SERVIZI - Ma il discorso di Amato va oltre: ribadisce la necessità di una riforma dei servizi e non risparmia frecciate al Sismi. I nostri servizi, spiega il ministro, troppo spesso fanno «emergere il bisogno di maggiore trasparenza anziché contribuire a giustificare il bisogno dell'esistenza di serie garanzie funzionali». Per affrontare dunque il tema più delicato della riforma, quello delle garanzie funzionali, prosegue il ministro, «non ci aiuta il fatto che ogni volta si determina attorno ai servizi il rischio che vi siano delle situazioni interne che evocano, al contrario, il bisogno di maggior trasparenza».



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