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Ricordando Falcone...

Ultimo Aggiornamento: 28/05/2008 07:48
23/05/2008 13:43
 
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Merenguero Senior
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Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini.
Il 23 maggio di sedici anni fa venivano assassinati il giudice Giovanni Falcone e gli agenti della sua scorta per la lotta alla mafia.
Oltre duemila giovani e giovanissimi si sono assiepati nell'aula bunker dell'Ucciardone di Palermo, nel giorno del sedicesimo anniversario della strage di Capaci. Provengono da ogni parte d'Italia e dietro le sbarre cui oggi danno le spalle, 22 anni fa erano rinchiusi centinaia di boss mafiosi e di loro gregari. Qui si celebrò il primo grande processo alla mafia. Il maxiprocesso ha detto Maria Falcone ai giovani «dimostra che la mafia non è invincibile, è stata punita e ancora più oggi possiamo guardare con speranza a una Sicilia senza Cosa nostra». Gli studenti sono i protagonisti di questo evento, come del resto ogni anno. Hanno appeso alle gabbie i loro striscioni e i loro cartelloni multicolore. «Nessuno può uccidere i nostri sogni» si legge in uno di questi, mentre altri si fanno beffe della mafia rappresentata come una piovra non più cupa e incombente, ma tramortita. I giovani ascoltano con attenzione coloro che sono stati protagonisti di quella stagione di 22 anni fa: Ayala, Guarnotta, Grasso e applaudono perchè come dice un loro rappresentante «quegli anni appartengono anche a noi e oggi li guardiamo e li viviamo con fiducia». Applaudono anche al sindaco di Palermo Diego Cammarata quando dice che «tra queste strade che avete percorso e che oggi percorrerete ancora vedrete una Palermo che ha svoltato».
Palermo che non è sola come testimoniano le bandiere appese sopra i cartelloni, bandiere e gonfaloni di vari Comuni, regioni e Stati. Contemporaneamente i loro coetanei si sono recati a Giardinello, sulla strada che costeggia l'ultimo covo del capomafia Salvatore Lo Piccolo, catturato il 5 novembre 2007 assieme al figlio Sandro e a due fedelissimi. Qui hanno steso le lenzuola della legalità, con messaggi, slogan e disegni realizzati dalle scuole, simboleggiando il rifiuto dei ragazzi e delle ragazze di tutta Italia della cultura criminale della mafia.
La lunga giornata di questi giovani prevede due dibattiti il primo dedicato al maxiprocesso, il secondo, moderato dal direttore del Sole 24 Ore Ferruccio De Bortoli, sul tema dell'azione antiracket. Poi ci sarà la premiazione degli studenti nell'ambito del concorso nazionale «Scuola e territorio per la legalità». Nel pomeriggio i cortei, uno dei quali partirà da via D'Amelio alle 16, l'altro mezz'ora dopo dall'aula bunker verso l'«albero Falcone» dove alle 17,58 le note del silenzio sottolineeranno il momento della strage. La giornata si chiuderà alle 20,30 in piazza Magione con il concerto «Mille note per ricordare». Una piazza che si appresta a cambiaere nome, dopo la decisione del Comune di intitolarla a Giovanni Falcone.
il vero io è quello che sei e non quello che hanno fatto di te
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